La copertura vaccinale tra gli stranieri residenti in Italia è minore rispetto a quella dei nati in Italia (50% contro 60%), soprattutto tra adolescenti e giovani adulti (12-29 anni di età). Fino al 27 giugno 2021 sono state complessivamente vaccinate circa 2.131.000 persone nate all’estero in possesso di tessera sanitaria e sono appena iniziate le vaccinazioni agli immigrati senza permesso di soggiorno. È uno dei dati contenuti nel XXX Rapporto Immigrazione di Caritas italiana e Fondazione Migrantes, presentato oggi a Roma. Sul fronte contagi, dall’inizio della pandemia al 31 marzo 2021 l’Inail riporta 165.528 denunce di infortuni collegati al Covid tra lavoratori italiani e stranieri. I lavoratori stranieri contagiati provengono soprattutto da Romania (21,0%), Perù (13%), Albania (8,1%), Moldavia (4,5%) ed Ecuador (4,2%), per cui si tratta soprattutto di colf e badanti che si sono contagiate all’interno dei nuclei familiari datoriali. Se sono diminuiti gli infortuni lavorativi sono invece aumentate le morti sul lavoro: +27,6% dall’anno precedente (da 1.205 a 1.538) ed oltre un terzo dei suddetti decessi, rileva l’Inail nella Relazione annuale del presidente (luglio 2021), sono stati causati dal Covid-19. Dei 1.538 esiti mortali, 224 hanno riguardato cittadini stranieri (14,6%) e, in particolare (70% dei casi), cittadini extracomunitari.