“Gli effetti del cambiamento climatico colpiscono spesso e con sempre più violenza le comunità più povere”. Lo rileva oggi Save the Children, in occasione della diffusione del suo nuovo rapporto sulla malnutrizione dei bambini e del lancio della nuova campagna di comunicazione e raccolta fondi “Emergenza fame”, in vista della Giornata mondiale dell’alimentazione. “Oltre l’80% delle persone che si trovano in una condizione di insicurezza alimentare, povertà o che abitano in aree con conflitti in corso, vivono anche in Paesi dove sono estremamente frequenti catastrofi naturali – evidenzia l’organizzazione -. Quasi 2 miliardi di persone, poco meno di un quarto della popolazione mondiale, vivono in aree che soffrono di carenza idrica e si prevede che questo numero crescerà fino a raggiungere circa la metà della popolazione mondiale entro il 2030”.
Mentre tutti i minori sono colpiti dal cambiamento climatico, “quelli che vivono in povertà, conflitti o sono in aree a rischio fame o catastrofi, ne soffriranno maggiormente gli effetti perché spesso hanno già difficoltà a soddisfare i propri bisogni primari. Anche i bambini e gli adolescenti nei paesi considerati a ‘basso rischio’ devono affrontare minacce, ad esempio causate da incendi boschivi, inondazioni, siccità e altri eventi meteorologici irregolari”.
Si stima, sottolinea il rapporto, che “710 milioni di minori vivano nei 45 Paesi a più alto rischio di subire l’impatto del cambiamento climatico. Inondazioni, siccità, uragani e altri eventi meteorologici estremi avranno un impatto particolarmente profondo sui bambini vulnerabili e sulle loro famiglie. I più piccoli, ad esempio, rischiano di soffrire la carenza di cibo, malattie e altre minacce per la salute, come la scarsità o l’innalzamento del livello dell’acqua o una combinazione di questi fattori”.
A livello globale “centinaia di milioni di minori vivono in regioni in cui il cambiamento climatico sta influenzando profondamente le loro vite. L’impatto della crisi sulla produzione alimentare probabilmente porterà alla scarsità di cibo a livello locale e all’aumento dei prezzi, con effetti devastanti sulle famiglie più povere. I movimenti di popolazione legati al cambiamento climatico sono in costante aumento, alcune stime parlano di oltre 1 miliardo di persone che nei prossimi trent’anni saranno costrette ad abbandonare le proprie case”.