“Con la pandemia le difficoltà sono aumentate per il 94% delle famiglie e sono state per la maggior parte di tipo economico: per il pagamento delle bollette, l’acquisto di beni di prima necessità, l’affitto/mutuo, l’acquisto di dispositivi per la Dad. Ci sono state da parte dei genitori anche difficoltà emotive, principalmente legate a stati d’ansia (63,8%) e a senso di solitudine (44,5%), e nella gestione familiare con particolare timore per il futuro della famiglia (53,9%): tutto questo può avere ricadute negative nella crescita dei figli”. È quanto emerge dalla ricerca realizzata dalla Fondazione L’Albero della Vita, con la supervisione scientifica dell’Università degli studi di Palermo, sulla situazione vissuta durante e dopo la pandemia da Covid-19 dalle famiglie che la onlus sostiene nelle periferie più disagiate di sei città (Milano, Perugia, Genova, Napoli, Catanzaro, Palermo) attraverso il programma nazionale di contrasto alla povertà “Varcare la soglia”. Si tratta di famiglie che in maggioranza hanno figli minori tra i 6-10 anni e in cui prevale l’assenza di lavoro regolarmente retribuito.
“Una bassa percentuale di famiglie, solo l’11,6%, riteneva però di aver bisogno di supporto socio-pedagogico a distanza nel periodo di emergenza sanitaria, al contrario di quello materiale desiderato dal 58,8%. Una volta ricevuto questo tipo di supporto dagli educatori de L’Albero della Vita, il 56% delle famiglie lo ha ritenuto utile quasi quanto quello economico, indicato per la sua utilità dal 59,6%”, rivela la ricerca.
Per quanto riguarda i minori è stato importante l’aiuto scolastico fornito dall’ente: “Il 69% dei bambini intervistati ha ammesso di non aver avuto regolare accesso alla didattica a distanza durante il lockdown e il 56% di essere riuscito solo a volte a capire quello che gli insegnanti spiegavano”.
“Le difficoltà sono aumentate molto con la pandemia non solo al Sud ma anche al Nord – sottolinea Isabella Catapano, direttore generale della Fondazione – e lo dimostrano anche i risultati della ricerca che abbiamo condotto tra le nostre famiglie beneficiarie. Attraverso il nostro intervento vogliamo dare un sostegno ulteriore ai genitori e ai minori che vivono in una situazione di grave bisogno. Il nostro supporto non vuole essere solo di tipo economico attraverso l’erogazione di beni di prima necessità ma anche pedagogico e psicologico per dare a genitori e bambini gli strumenti per progettare un futuro nuovo e trasformare il disagio in una opportunità di rinascita”.