“Il provvedimento che sta definendo il Governo per modificare il Testo unico sulla sicurezza del lavoro è un passo fondamentale per fermare la strage a cui stiamo assistendo negli ultimi mesi. Non poteva essere posticipato ulteriormente. Si verificano con troppa frequenza drammi dentro le fabbriche e le aziende, la maggior parte dei quali evitabili con la semplice applicazione di regole già esistenti. La tutela dei lavoratori deve essere un impegno reale e costante, non solo un corollario dell’attività produttiva”. Lo afferma Giacomo Martelli, presidente di Acli Toscana che ricorda come la Regione da gennaio “ha già pianto 26 vittime sul posto di lavoro. Ogni mese nuovi morti: è ormai palese che serva un’inversione di tendenza e maggiori tutele. Questo è un numero inaccettabile per il nostro tempo, una ferita che deve spingerci a una revisione delle leggi e a una migliore cultura imprenditoriale”. “Il nuovo decreto – spiega – è un segnale necessario e ci auguriamo che rappresenti l’inizio di un cambio di rotta. Non possono più essere accettate negligenze e scarsa attenzione sulle misure di sicurezza. L’introduzione di pene più severe confidiamo che spinga ogni azienda verso la regolarità. Anche nella nostra regione, alla luce dei numerosi incidenti accaduti nell’ultimo anno, dobbiamo incrementare il numero dei controlli, di ispezioni dentro le ditte e investire nella formazione dei dipendenti”. “L’Italia – conclude – è una Repubblica democratica fondata sul lavoro, afferma il primo articolo della nostra Costituzione: la vita e la sicurezza di ogni dipendente non può che essere quindi in cima alle priorità del nostro Paese. Un principio fondamentale impossibile da ignorare”.