“In Europa (Ue-27) si verificano ogni anno 212mila decessi a causa di incidenti, con oltre 4,5 milioni di ricoveri ospedalieri e 31 milioni di prestazioni di Pronto Soccorso (Ps) non seguite da ricovero”. Questi sono alcuni dei risultati del report Injuries in the European Union 2009-2018 pubblicato da EuroSafe in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità (Iss) e basato sui dati del sistema europeo di sorveglianza epidemiologica degli incidenti European Injury DataBase, ospitato presso l’Istituto superiore di sanità. “In media, il 57% degli accessi in Ps per incidente riguarda soggetti di genere maschile mentre bambini, adolescenti e giovani adulti rappresentano le classi di età più a rischio”, si legge nel rapporto. “Oltre 19,5 milioni l’anno sono gli accessi in Pronto Soccorso in Europa per incidenti domestici e del tempo libero (circa 4,4 milioni in Italia), circa 3,3 milioni quelli per incidenti stradali (oltre 800mila solo in Italia), più 3 milioni l’anno gli incidenti sul lavoro (circa 412 mila in Italia), mentre fanno ricorso al Ps per casi di violenza oltre 1,6 milioni di persone all’anno (oltre 113mila in Italia)”, prosegue il report. “L’Injury DataBase europeo è una fonte di dati unica che contiene dati standardizzati sulle cause esterne delle lesioni trattate nei Dipartimenti di Emergenza degli ospedali – afferma Marco Giustini, epidemiologo dell’Iss e responsabile del database – e che consente di confrontare realtà differenti nei diversi Paesi”. I dati, precisa Giustini, “mettono in evidenza forti differenze tra Paesi. I tassi di incidenza di accesso alle cure di Ps variano da 38,91 casi per mille abitanti della Finlandia a 126,96 casi per mille abitanti dell’Italia, il che porta a stimare solo per il nostro Paese un totale di oltre 7,5 milioni di prestazioni di Ps dovute alle lesioni da incidente”. Secondo l’epidemiologo dell’Iss, “ci sono varie ragioni per queste differenze, che certamente non sono solo dovute alla diversa morbilità delle lesioni. Un fattore importante è l’organizzazione dei sistemi sanitari nazionali, che comporta un minore ricorso al Ps laddove un maggior numero di pazienti viene trattato nelle strutture sanitarie ambulatoriali come accade, ad esempio in Finlandia e nei Paesi Bassi”. “Al netto di ciò – conclude Giustini – l’Italia si conferma un Paese particolarmente colpito dagli incidenti con un conseguente massiccio ricorso alle cure in Pronto Soccorso”.