Luigi Orfeo è il nuovo presidente della Società italiana di neonatologia (Sin). È stato eletto durante il XXVII Congresso nazionale a Roma, con una votazione, per la prima volta anche elettronica. Direttore dell’Uoc Pediatria, neonatologia e terapia intensiva neonatale (Tin) dell’ospedale San Giovanni Calibita Fatebenefratelli – Isola Tiberina di Roma, Orfeo – si legge in un comunicato – ha contribuito attivamente alla crescita della Sin, come consigliere nei precedenti trienni e svolgendo negli ultimi tre anni il ruolo di coordinatore delle attività di presidenza al fianco del presidente Fabio Mosca, cui succede, restando in carica fino al 2024. Orfeo guiderà la Sin con il nuovo Consiglio direttivo, con il quale, ha annunciato, “abbiamo la grande responsabilità di cogliere le opportunità del momento. I primi fondi del Pnrr saranno destinati alla riorganizzazione del nostro sistema sanitario, in cui la rete dei punti nascita e il comparto materno-infantile diventano strategici per riportare il neonato ed i bambini al centro del futuro. Se davvero vogliamo invertire la drammatica tendenza sulla denatalità in corso che, secondo le ultime stime Istat, farà chiudere il 2021 con meno di 400mila nati, dobbiamo investire sul futuro delle famiglie italiane”. “Nei prossimi tre anni – ha assicurato – ci impegneremo per rafforzare il nostro ruolo al fianco delle istituzioni nazionali e locali nel tentativo di favorire una riorganizzazione dell’assistenza sanitaria neonatale, con l’obiettivo di colmare le differenze che ancora sussistono tra aree geografiche del nostro Paese”. “Nei prossimi anni – ha concluso il neopresidente – ci attende un grande lavoro nel tentativo di promuovere l’allineamento di tutti i nostri centri nascita agli ‘standard organizzativi per l’assistenza perinatale’ e agli ‘standard assistenziali europei per la salute del neonato’: due importanti documenti che la nostra società ha presentato alle istituzioni politiche e che il ministro della Salute ha comunicato di voler adottare per il rilancio e la riforma del Servizio sanitario nazionale”.