Il summit del G20 sull’Afghanistan “è stato un successo perché è la prima occasione in cui i leader hanno dato risposte multilaterali alla crisi afghana”. Soddisfatto, il premier Mario Draghi ha fatto una sintesi dell’incontro che si è svolto oggi in video conferenza giudicandolo “fruttuoso”. La situazione del Paese medio orientale però è drammatica: “L’emergenza umanitaria è gravissima, vi è una catastrofe umanitaria che sta per precipitare con l’avvicinarsi dell’inverno”: questo il primo punto su cui c’è stato “massimo accordo” al summit. I leader hanno dato mandato all’Onu di coordinare la risposta all’emergenza e di agire. “Sotto questo grande ombrello”, ha spiegato Draghi, si muoveranno i Paesi e le istituzioni economiche e finanziarie che oggi si sono impegnate. Il contributo annunciato dalla presidente dell’Ue Ursula von der Leyen oggi di 1 miliardo di dollari è uno tra gli impegni finanziari che sono stati presi oggi, ha riferito Draghi. Accanto all’urgenza umanitaria, c’è la necessità di “impedire il collasso economico, a partire dal crollo del sistema dei pagamenti e dal salvataggio di quel poco del sistema bancario che è rimasto”. Altri punti affrontati è il continuare nella lotta al Covid-19 e organizzare un programma di aiuto per i migranti, per farli uscire dall’ombra. Altro punto di convergenza è stato quello dei diritti umani, nello specifico i diritti delle donne e la necessità che l’Afghanistan non torni a essere un rifugio per il terrorismo. Rispondendo a una domanda, Draghi ha anche precisato che “il contatto con i talebani è indispensabile in questo momento, ma non significa un riconoscimento. Li giudicheremo da quello che fanno, non da quello che dicono”. Quanto all’assenza del premier russo Vladimir Putin e del cinese Xi Jin Ping, Draghi ha respinto dietrologie geopolitiche: “Sapevamo da tempo della loro assenza; sono stati sostituiti da due loro ministri e il loro coinvolgimento è continuo in questo periodo”.