Beni confiscati: Libera, “in 19 Stati Ue c’è legislazione specifica su uso per scopi di interesse pubblico o sociali, in 7 buone pratiche di riutilizzo”

“In 19 Stati membri dell’Ue esiste una legislazione specifica sull’uso dei beni confiscati per scopi di interesse pubblico o sociali. Più della metà ha confermato di avere uno specifico organo istituzionale indirizzato alla gestione dei beni confiscati, che permette – come fa l’Agenzia nazionale in Italia – di assicurare una procedura più efficace sulla destinazione dei beni da riutilizzare a fini pubblici e sociali”. Lo si legge nella ricerca di Libera, che presenta la prima mappatura delle buone pratiche di riutilizzo pubblico e sociale dei beni confiscati a livello europeo. La ricerca è stata presentata da stamattina a Bruxelles in occasione dell’evento finale del Progetto “Good(s) Monitoring, Europe!”, cofinanziato dalla Commissione europea. Il progetto è stata l’occasione per monitorare la conoscenza dei diversi approcci che gli Stati membri hanno nella gestione dei beni confiscati.
L’adozione da parte della Commissione europea del rapporto ufficiale “Recupero dei beni e confisca: Ensuring that crime does not pay” del giugno 2020 ha permesso di migliorare l’analisi sull’attuazione dell’articolo 10.3 della direttiva 2014/42/Ue. “La maggioranza dei 19 Stati membri ha sperimentato solo il riutilizzo pubblico dei beni confiscati, sottolineando che è un primo passo per migliorare anche il riutilizzo sociale (diretto o indiretto) dei beni confiscati in futuro – si legge nella ricerca -. Le buone pratiche di riutilizzo pubblico e sociale dei beni confiscati appartengono a 7 Stati membri (Belgio, Bulgaria, Spagna, Romania, Francia, Paesi Bassi e Italia). In totale, sono 13 esperienze di riuso pubblico e sociale in tutta l’Unione 4uropea, escludendo quelle italiane: tre in Spagna, due in Romania, due in Bulgaria, quattro in Belgio, una in Francia e Olanda. Tra le diverse pratiche di riuso incluse nella mappatura, la caratteristica comune è la finalità di inclusione, promozione cooperativa ed economia sociale, impegno giovanile, servizi alle persone, rigenerazione urbana e sostenibilità ambientale”.

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