Un appello ai G20 riuniti oggi per parlare di Afghanistan perché “si rendano conto della gravità e del peggioramento della situazione umanitaria nel Paese, con 18 milioni di persone che hanno bisogno di aiuti”. “È necessario intervenire anche con soluzioni macroeconomiche, creando meccanismi per sostenere i servizi di base e le infrastrutture”, ad esempio immettendo liquidità direttamente nell’economia afgana per evitare il collasso totale, come richiesto dal segretario Onu Antonio Guterres. Lo ha lanciato oggi Mary Ellen McGroarty, rappresentante e direttrice del World food programme/Programma alimentare mondiale dell’Onu a Kabul, durante un briefing on line alla stampa italiana. In Afghanistan 14 milioni di persone affrontano l’insicurezza alimentare acuta. Si stima che circa 3,2 milioni di bambini sotto i cinque anni soffriranno di malnutrizione acuta entro la fine dell’anno. Dal 15 agosto, ha detto McGroarty, “la situazione è peggiorata” perché il “congelamento delle riserve estere e la sospensione del sostegno allo sviluppo ha avuto un impatto devastante”. “La crisi accelera ogni giorno di più ed è sempre più complessa, con la siccità e i cambiamenti climatici che aggravano la situazione – ha raccontato -. Le persone non riescono ad accedere ai risparmi nelle banche. Il 20-30% della popolazione non ha opportunità lavorative. Le aziende agricole, le fabbriche e le attività commerciali stanno chiudendo, di conseguenza molte donne che prima ci lavoravano ora sono disoccupate. I prezzi del cibo, del petrolio e del carburante per scaldarsi sono aumentati”. McGroarty ha descritto ciò che vede ogni giorno a Kabul: “Persone disperate, donne con bambini in braccio che cercano il modo di sfamare i loro piccoli, bambini malnutriti negli ospedali”. “Lavoro da molti anni con il Wfp ma una crisi umanitaria così grave non l’ho mai vista – ha sottolineato -. Temiamo che i numeri aumentino, soprattutto in vista del duro inverno afghano”. Il 90% della popolazione è sotto la soglia della povertà e ci sono 3,5 milioni di sfollati interni che hanno dovuto abbandonare le loro case a causa del conflitto o della siccità. Particolarmente “tragica, triste e preoccupante” è poi la situazione delle donne e delle bambine, per la malnutrizione, l’educazione e la difficoltà a trovare lavoro. “L’Onu continua a fare azione di advocacy per loro ma la situazione è difficile”, ha precisato. Tra i temi al centro del G20, urgente sostegno umanitario per la popolazione afghana; lotta al terrorismo; libertà di movimento all’interno del territorio e frontiere aperte. La Commissione europea ha annunciato oggi 1 miliardo di euro in aiuti alla popolazione afghana.