In Colombia il mandato della Commissione per la verità, presieduta dal gesuita Francisco De Roux, è stato prolungato di nove mesi, contro la volontà dell’attuale Governo, grazie a una sentenza della Corte Costituzionale, che ha riconosciuto le oggettive difficoltà dell’organismo a completare i propri lavori entro il triennio inizialmente previsto, a causa della pandemia e delle numerose situazioni di conflitto in atto in varie zone del Paese.
“La Commissione accoglie responsabilmente la decisione della Corte Costituzionale. Continuiamo a lavorare sulla ricostruzione di una storia plurale, che ci porti alla riconciliazione e alla non ripetizione del conflitto armato. Di tutto ciò ci sarà riflesso nel Rapporto finale che consegneremo al termine del nostro mandato”.
La Commissione, tuttavia, riconosce la difficoltà della situazione, a causa della continuità della violenza in varie regioni: “La Commissione non ha la possibilità né di chiarire individualmente tutti i casi, né di attribuire responsabilità individuali. Speriamo, quindi, in quest’ultima tappa che ci è stata concessa, di operare con il massimo rigore, conquistando la fiducia della gente, allargando il più possibile il nostro ascolto, come abbiamo fatto finora, a tutti i settori del Paese”.
La notizia della prosecuzione dei lavori della Commissione per la verità è stata accolta con sollievo da un altro gesuita, padre Javier Giraldo, fondatore dell’istituto Cinep, che commenta al Sir: “Durante la pandemia, la Commissione non ha potuto incontrare in presenza le vittime del conflitto armato. Ci sono molti nemici della pace che attaccano la Commissione, ma il fatto che il report finale non sarà presentato prima delle elezioni presidenziali e parlamentari del prossimo anno offre uno spazio di riflessione più ponderato, sarà meno influenzato dagli eccessi della contesa elettorale. Intanto, non credo che gli interventi dei presidenti Santos e Uribe abbiano contribuito alla verità come voleva la Commissione. In ogni caso, sarà importante che altre ricostruzioni si affianchino al lavoro della Commissione, costretta comunque a cercare delle mediazioni. Per questo motivo anche Gianni Tognoni e Franco Ippolito si stanno attivando a Roma per presentare il percorso del Tribunale permanente dei popoli (Tpp) sul genocidio politico in Colombia alla Commissione interamericana per i diritti umani (Cidh) e al Parlamento Europeo, proprio per dare una visione più allargata”.
Aggiunge padre Giraldo: “Sono appena tornato da Cali, dove l’arcivescovo Darío Monsalve ha organizzato una celebrazione di memoria e richiesta di giustizia per i giovani uccisi nella repressione delle forze dell’ordine durante lo sciopero nazionale, nel quartiere popolare di Siloe. Io ho presentato la ricostruzione della rivista ‘Noche y Niebla’ del Cinep e le conclusioni del Tpp”. Secondo la rivista, durante lo sciopero nazionale 1.388 persone sono rimaste vittime di violenze causate dalla repressione delle forze dell’ordine.