Scuola: Redaelli (Fism), “sbagliata la ripartizione dei fondi pubblici nel decreto Sostegni bis”

“Il ministero dell’Istruzione nella giornata di ieri ha finalmente sbloccato i fondi per le scuole paritarie assegnati nel luglio scorso dal decreto Sostegni bis per favorire la riapertura delle scuole in sicurezza. Il decreto del ministro Patrizio Bianchi non riguarda però tutti i sessanta milioni indicati dall’intero pacchetto di fondi votato dal Parlamento bensì soltanto cinquanta milioni, ripartiti inoltre fra le scuole in modo del tutto sbagliato”. Lo evidenzia la Fism, in una nota di protesta indirizzata dal suo presidente, Giampiero Redaelli, al capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione Stefano Versari. La nota contesta il decreto sin dal titolo laddove individua come destinatari dei fondi anti Covid per la ripartenza dell’anno scolastico 2021-2022 le “istituzioni scolastiche paritarie primarie e secondarie”, mentre è previsto dalla legge “per tutte le scuole paritarie quindi comprese le scuole dell’infanzia”.
“È di tutta evidenza che lo stanziamento dei 60 milioni è riferito a tutte le scuole paritarie e che 10 dei 60 sono destinati esclusivamente alle scuole paritarie d’infanzia”, osserva Redaelli, che continua: “Probabilmente l’erroneità della suddivisione prevista dal decreto ministeriale nasce dalla lettura della norma nella versione prima della conversione in legge; tuttavia, il testo vigente è chiaro come del resto si evince dal testo pubblicato nella Gazzetta ufficiale”.
Insomma prevalendo queste indicazioni del tutto errate, scrive il presidente della Fism, “si andrebbero a finanziare massicciamente le scuole che raccolgono il 25% della popolazione paritaria ed esiguamente (e in altro e successivo decreto) quelle d’infanzia che ne ospitano il 75%”.
Per questo, a nome della Federazione che associa e rappresenta circa 9.000 realtà educative no profit (dagli asili nido alle scuole materne, quasi cinquecentomila bambini ed oltre quarantamila addetti), ha chiesto subito, accompagnando la richiesta con osservazioni inerenti gli aspetti giuridici,- “l’immediata correzione dell’errore e l’immediato stanziamento dei 10 milioni di euro riservati esclusivamente alle scuole d’infanzia”.

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