Papa Francesco: al direttore della Fao, servono “soluzioni innovative per vecchi problemi”, “non deludere le nuove generazioni”

“Oggi i giovani di tutto il mondo stanno coltivando la loro creatività e la loro energia per affrontare le cause strutturali dell’attuale crisi alimentare, dai prolungati conflitti armati agli effetti devastanti del cambiamento climatico”. Così il Papa, nel messaggio – scritto in spagnolo e letto dal cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin – inviato al direttore generale della Fao, Qu Dongyu, in occasione dell’inaugurazione del Forum mondiale sull’alimentazione, organizzato dal 1° al 5 ottobre 2021 a Roma dal Comitato della Gioventù della Fao. “Il loro senso di appartenenza a una stessa comunità e al pianeta vi affida con urgenza il compito di agire e risolvere le sfide che affliggono la famiglia umana in modo innovativo”, prosegue Francesco: “Il loro dono per noi consiste nell’apportare soluzioni innovative per affrontare i vecchi problemi e nel coraggio di non lasciarsi limitare da un pensiero miope che si rifiuta di cambiare”. “Poche settimane fa, i leader del mondo si sono riuniti a New York per celebrare il Vertice dell’Onu sui sistemi alimentari”, ricorda il Papa: “Si sono impegnati a lavorare insieme per ottenere l’attuazione dell’Obiettivo di sviluppo sostenibile numero 2, che lotta per sradicare la fame nel mondo. Le loro parole sono una promessa ai nostri fratelli e sorelle, ai nostri figli e figlie e ai nostri nipoti”. “Essere intrepidi e decisi”, la richiesta ai giovani: “Chiedo loro di restare uniti e saldi nei loro propositi. Di non essere meschini nei loro sogni, di lottare per un futuro migliore e di trasformare questi aneliti in azioni concrete e significative. Di lasciarsi alle spalle le routine e i falsi miraggi e di rigenerare questo mondo scosso dalla pandemia. E tutto questo diventerà una felice realtà se semineranno solidarietà, creatività, nobiltà di animo”. “Spetta a quanti ora devono adempiere agli impegni formulati negli ultimi mesi non deludere le nuove generazioni”, l’invito finale: “Guardate profondamente gli occhi dei giovani che vi chiedono un cambiamento, e ascoltate. Ascoltate le loro preoccupazioni e ispiratevi alla loro visione, perché è il nostro presente che definirà il loro futuro”.

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