Da agosto a settembre i casi positivi in Siria nord-occidentale sono aumentati del 144% arrivando il 28 settembre a un totale di 71.715 casi e 1.151 morti. Nell’area, compresi anche i campi di Roj, Al Hol, Washukani e Areesha, dall’inizio della pandemia ci sono stati 27.296 casi di Covid-19 e 908 morti. I casi confermati di coronavirus sono aumentati significativamente negli ultimi mesi, salendo di oltre il 26% da agosto a settembre. “Ogni morte per Covid-19 è una morte di troppo, ma è devastante sapere che tra i morti ci sono anche un bambino e una ragazza di 17 anni. Sono ormai due anni che circola il virus e sappiamo bene che non sparirà da un momento all’altro. Senza fondi immediati i casi continueranno ad aumentare e migliaia di bambini che vivono in condizioni terribili in qualche parte del mondo non avranno nemmeno l’opportunità di accedere agli aiuti di base che forniamo loro. Il mondo non deve voltare lo sguardo”, ha dichiarato Sonia Khush, responsabile di Save the Children per la risposta in Siria. Oltre ad essere un’emergenza di sanità pubblica, gli aiuti e i servizi salvavita non riescono ad arrivare alle persone a causa dei ripetuti lockdown, lasciandole vivere in condizioni terribili, tra le peggiori al mondo. Mancano inoltre i test molecolari, i letti nei reparti di terapia intensiva e altri servizi sanitari, tra cui i dispositivi di protezione individuale. Save the Children continua a fornire servizi salvavita, tra cui buoni pasto e protezione dell’infanzia, nei campi di Roj, Al Hol, Washukani e Areesha in Siria nord-occidentale, ma molti altri servizi sono stati sospesi, tra cui gli spazi di apprendimento temporanei, spazi a misura di bambino e aree mamme, avendo un impatto su circa 8.615 bambini. Dal 25 settembre, fa sapere l’organizzazione umanitaria, le scuole in Siria nord-occidentale sono state chiuse, costringendo 12.278 bambini iscritti nelle strutture educative supportate da Save the Children a ritornare all’apprendimento a distanza, dovendo lottare contro le limitazioni all’accesso a Internet e all’elettricità. Save the Children chiede più finanziamenti per supportare la creazione e l’allestimento di centri di trattamento e cliniche, con più letti in terapia intensiva e ventilatori di ossigeno per trattare i casi più critici. C’è un disperato bisogno di finanziamenti anche per sostenere gli studenti che seguono le lezioni a distanza e per garantire che abbiano gli strumenti e i materiali didattici necessari.