“Non ci sono vittime né feriti perché l’esplosione è avvenuta presto, erano circa le 6,30. Lì è un luogo di passaggio, non frequentatissimo, ma se fosse stato più tardi sarebbe andata diversamente, qualcuno ci sarebbe stato certamente”. Lo dice al Sir don Luigi Castiello, cappellano dell’Ospedale del Mare, a Napoli, dove stamattina presto, racconta il sacerdote, che ha da poco lasciato il nosocomio, “è scoppiato un grande tubo, di quelli che portano l’ossigeno in tutto l’ospedale. Questo tubo alimentava, in particolare, l’ala destra”. L’incidente ha provocato “una voragine di circa 2mila metri quadri, profonda una ventina di metri, che ha ingoiato tre auto, che ora stanno cercando di recuperare. La zona è stata transennata”. Malgrado l’incidente, “l’ospedale è funzionante, perché l’impianto del lato sinistro può sopperire al fabbisogno di tutto il nosocomio”. L’unico spazio che è stato necessario evacuare è il Covid Residence “perché lì non è possibile far arrivare né elettricità né acqua”: “Vi erano ricoverate fino a ieri una ventina di persone positive asintomatiche, che non possono stare a casa perché magari è piccola e sarebbe pericoloso per gli altri familiari. Adesso sono stati trasferiti in un altro reparto dell’Ospedale del Mare”. Il sacerdote ricorda anche che “i vigili del fuoco escludono atti dolosi per l’incidente”.
Attualmente, ci dice il cappellano “il reparto ordinario Covid di sub intensiva è pieno, quindi ci sono 52 ricoverati, nel padiglione nuovo che chiamiamo ‘Covid Resort’, la Terapia intensiva, ci sono una quindicina di persone”. Don Luigi a giorni alterni entra nel padiglione della Terapia sub intensiva e il sabato mattina nella Terapia intensiva. “Porto anche la comunione – ci spiega -: metto ogni ostia singola in una bustina di plastica che poi viene distrutta e tutte insieme le porto in un sacchetto di carta tessuto non tessuto che lego al collo che poi viene distrutto alla fine del giro insieme alle bustine di plastica”.
Che clima c’è in questo periodo in ospedale? “Il clima è meno teso adesso che in primavera, quando c’era molta paura – risponde don Castiello -. Questo anche grazie al fatto che circa l’80% del personale dell’Ospedale del Mare è stato vaccinato. Sono stato chiamato a farlo anche io, che avevo detto di voler essere uno degli ultimi, lasciando il posto agli altri: ieri ho fatto la prima dose del vaccino perché ormai qui l’hanno fatto quasi tutti. Per questo, c’è più fiducia; inoltre, tutti abbiamo imparato a vestirci con le tute. Io, su quella che indosso, per essere riconoscibile disegno con un pennarello rosso una grande croce e sulle spalle in alto scrivo sacerdote e in basso cappellano. Sono accolto sempre bene dalle persone”.