I progetti realizzati a Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, grazie all’8xmille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, rappresentano “un segno di speranza in un contesto difficile e di sofferenza, che in questi giorni vive un rigurgito di violenza del quale a pagare il prezzo più alto è la popolazione”. Lo sottolinea don Leonardo Di Mauro, responsabile del Servizio per gli interventi caritativi a favore dei Paesi del Terzo Mondo della Cei, aggiungendo che “attraverso i fondi dell’8xmille, la Chiesa italiana riesce ad essere presente e a farsi prossima a tante persone che hanno bisogno d’aiuto e che sono spesso dimenticate”.
Alle porte di Bangui è nata, grazie all’impegno dei frati carmelitani scalzi, la Scuola Agricola Carmel che a novembre ha aperto le porte a una quarantina di giovani che vogliono diventare piccoli imprenditori agricoli.
Inoltre, l’8xmille si è trasformato in solidarietà concreta anche nel complesso pediatrico di Bangui, gestito dal 2018 dall’Opera San Francesco Saverio Cuamm che lavora per migliorare le competenze del personale medico e sanitario e garantire assistenza e farmaci.
Queste e le altre iniziative avviate in Centrafrica, viene spiegato, costituiscono delle luci, soprattutto nelle ultime settimane che – in occasione delle elezioni – hanno visto saccheggi, scontri armati e guerriglie. “Diversi gruppi di ribelli, nell’intento di destabilizzare il Paese, impedire le elezioni e, probabilmente, raggiungere la capitale per l’ennesimo colpo di Stato, hanno seminato paura in numerose città”, racconta padre Federico Trinchero, missionario al Carmel di Bangui, confermando che “in molte città e villaggi non è stato possibile votare”. Il presidente uscente, Faustin Archange Touadera, “è dato per vincente, ma il risultato sarà sicuramente contestato”, afferma il religioso per il quale “quello che si apre, purtroppo, è un periodo buio che non si risolverà né facilmente né rapidamente”.