Nucleare: mons. Caiazzo (Matera), “pronto a incontrare le istituzioni. La Chiesa è dalla parte dell’uomo e di un ambiente non contaminato”

“La Chiesa sta dalla parte di ogni uomo e della sua inalienabile dignità, dalla parte della natura e dell’ambiente non contaminato”: queste parole, tratte dalla lettera di Natale dei vescovi della Basilicata, sono riprese dall’arcivescovo di Matera-Irsina, mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, che interviene sulla notizia di eventuali siti, individuati anche in Basilicata, per lo stoccaggio delle scorie radioattive. “Ho già preso contatto con i singoli sindaci direttamente coinvolti del nostro territorio e con il presidente della Provincia, consultandomi con la Pastorale sociale del lavoro”, prosegue il presule, che si dice pronto a partecipare a un incontro congiunto con tutte le istituzioni della provincia sul tema. Secondo la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee elaborata da Sogin, la società di Stato incaricata dello smantellamento degli impianti nucleari in Italia, sono diciassette le aree indicate tra Basilicata e Puglia. Nella riflessione, l’arcivescovo condivide poi il pensiero secondo cui la Chiesa sta “dalla parte della vocazione di ogni territorio e delle sue potenzialità produttive, di chi studia le leggi della natura per custodirla e proteggerla ma anche di chi con il suo lavoro la ‘coltiva’ e le permette di portare frutto”. “Consapevoli che è necessario stabilire il giusto equilibrio tra la protezione della natura e la sua valorizzazione produttiva”, seguendo il magistero di Papa Francesco, “vogliamo contribuire a educare le coscienze per favorire una profonda ‘conversione ecologica’ che porti a plasmare una chiara ‘cultura ecologica’”, chiosa mons. Caiazzo.

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