Coronavirus Covid-19, Brasile: a Manaus l’arcivescovo Steiner sospende fino al 22 gennaio le celebrazioni in presenza per seconda ondata

L’arcivescovo di Manaus, dom Leonardo Steiner, ha sospeso la celebrazione delle messe in presenza di fedeli fino al prossimo 22 gennaio, in considerazione del nuovo aumento di casi di Covid-19, in una città, capitale dello Stato brasiliano di Amazonas e porta d’accesso alla grande foresta, che già in aprile e maggio aveva pagato un prezzo drammatico rispetto all’arrivo della pandemia. Dom Steiner spiega, in un messaggio inviato ai fedeli, che la rinnovata avanzata della pandemia “esige cautela e provvedimenti di prevenzione urgenti e fondamentali”, anche in considerazione del fatto che “sono già molti gli operatori pastorali e i sacerdoti contaminati dal virus e questo provoca l’allerta nei nostri spazi ecclesiali”. Una scelta, quella dell’arcidiocesi, nella direzione di tutelare la vita, “soprattutto dei più vulnerabili”. L’arcivescovo ha disposto che le chiese restino aperte per la preghiera individuale e che, per quanto possibile, le celebrazioni siano trasmesse attraverso la rete internet, con l’ausilio di un numero strettamente necessario di persone.
La posizione della Chiesa cattolica ha fatto seguito, a distanza di poche ore, a quella, analoga (non era avvenuto così in primavera) delle più importanti Chiese evangeliche e pentecostali. Nel frattempo, il Comune ha decretato lo stato d’emergenza per i prossimi 180 giorni e il sindaco David Almeida ha dato disposizione di provvedere alla preparazione di seimila nuove tombe nel cimitero di Tarumã, pur precisando che i servizi cimiteriali non sono al collasso, come era invece accaduto in aprile, e che l’obiettivo è di dare ai deceduti una sepoltura degna.

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