In Italia, nella 52° settimana del 2020 (21-27 dicembre), l’incidenza delle sindromi simil-influenzali continua ad essere stabilmente sotto la soglia basale con un valore pari a 1,5 casi per mille assistiti. Nella scorsa stagione in questa stessa settimana il livello di incidenza era pari a 3,9 casi per mille assistiti. È quanto emerge dal Rapporto epidemiologico Influnet, contenente i risultati nazionali e regionali relativi alla sorveglianza epidemiologica delle sindromi influenzali, elaborati da Antonino Bella del Dipartimento malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità e responsabile della sorveglianza epidemiologica Influnet.
In tutte le regioni italiane che hanno attivato la sorveglianza il livello di incidenza delle sindromi similinfluenzali è sotto la soglia basale, tranne che in Valle d’Aosta, si legge nel bollettino. La maggiore incidenza si registra nella fascia di età 0-4 anni con 3,03 casi per mille assistiti. Segue la fascia 15-64 anni con 1,46 casi ogni mille; poi la fascia con età uguale o superiore a 65 anni con 1,25 casi e infine bambini e adolescenti tra i 5 e i 14 anni con 1,12 casi ogni mille assistiti. La stima dei casi totali di quest’ultima settimana del 2020 è di 92mila nuovi casi, per un totale di circa 1.265mila casi a partire dall’inizio della sorveglianza che quest’anno è iniziata a metà novembre. Nella precedente stagione il numero di casi stimati nella stessa settimana era stato pari a circa 225mila, per un totale, dall’inizio della sorveglianza, di circa 1.587mila casi.
A causa dell’emergenza Covid-19, P.A di Bolzano, P.A. di Trento, Sardegna, Campania, Basilicata e Calabria non hanno attivato la sorveglianza.