Un incontro on line, nei giorni delle festività natalizie, tra rappresentanti di alcune Comunità islamiche del Trentino e l’arcivescovo di Trento, mons. Lauro Tisi. Un senso di “fratellanza”, consolidata anche dal contesto pandemico, “ci fa ritrovare – ha sottolineato Aboulkheir Breigheche – tutti sulla stessa barca, musulmani e cristiani, cittadini di ogni estrazione sociale o etnica o religiosa”. Breigheche ha ricordato come, soprattutto durante il lockdown della primavera scorsa, la “Comunità islamica di Trento si sia data da fare per fornire cibo, in collaborazione con il Banco alimentare”. Il terreno della solidarietà – è uno dei dati emersi dall’incontro – è comune a tutte le fedi.
Mentre l’arcivescovo Tisi ha dichiarato che “la Caritas è a disposizione di chiunque possa aver bisogno, specialmente in questo tempo, e senza certificazioni di appartenenza religiosa”, dai rappresentanti delle Comunità islamiche è arrivata una chiara disponibilità a collaborare con le strutture, ecclesiali e civili, già operanti sul terreno del bisogno, con iniziative già in atto come quella dei giovani musulmani che si danno da fare per raccogliere vestiti e coperte, da distribuire ai senzatetto. Abdelkhalek Qabil, presidente dell’associazione culturale “Indimaj”, ha raccontato delle numerose iniziative sul territorio per la raccolta e distribuzione di pacchi alimentari per le famiglie bisognose e ulteriore quantitativo di pacchi consegnato alla Caritas di Lavis. Abdel Ali Et Tahiri, in Trentino da molto tempo, ha sostenuto che “la presenza del vescovo a questo incontro è segno dell’importanza del dialogo tra islam e cristianesimo”. “Dobbiamo trovare progetti concreti di collaborazione reciproca, come occasioni per rafforzare il nostro dialogo”. Da parte di mons. Tisi, il riconoscimento della “bellissima molteplicità che dice la crescita capillare delle Comunità islamiche trentine”.