“L’ora di religione è un’occasione per rinascere dall’alto, per puntare in alto e dare pienezza di senso alla nostra vita”. Per questo “invito tutti, genitori e giovani, a considerare la scelta dell’ora di religione come una grande opportunità. Mai come oggi è l’occasione per recuperare e vivere i valori etici di una sana convivenza, di un’autentica responsabilizzazione personale, nel rispetto reciproco e nell’impegno sincero e fattivo per il bene comune”. Lo ha scritto mons. Marco Tasca, arcivescovo di Genova, in una lettera diffusa in occasione della prossima Giornata per l’insegnamento della religione (10 gennaio). “L’insegnamento della religione – si legge ancora nel testo pubblicato sul sito del settimanale cattolico della diocesi di Genova, il Cittadino – non è catechismo, che presuppone la fede, ma è spazio pubblico in cui lo studente può incontrare la dimensione religiosa in maniera culturalmente attrezzata e rispettosa della sua libertà. L’insegnamento della religione cattolica, quindi, riveste una forte valenza educativa, in quanto si rivolge all’interezza della persona e ispira il suo progetto di vita e di società”. Il presule ha anche ricordato che quello dell’ora di religione è “un vero insegnamento, impartito nel rispetto della libertà di coscienza di alunni e famiglie, secondo programmi conformi alla dottrina della Chiesa e collocato nel quadro delle finalità della scuola”. Infine, “la scuola risente moltissimo della pandemia in atto” e la situazione attuale “ci invita a fare delle scelte. Scelte fondanti la nostra esistenza, il nostro divenire, la nostra crescita umana e cristiana”