“A cinque anni della mia ordinazione episcopale, mi lascio guidare dal ritmo della liturgia della Messa, scandito dall’Atto penitenziale, dall’ascolto della Parola, dalla Liturgia eucaristica, dal mandato finale”. Lo scrive mons. Luigi Renna, vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano, nella sua riflessione per il quinto anniversario di ordinazione episcopale. Per l’occasione, la diocesi ha fatto un dono alla casa di riposo “Manfredi-Solimine” di Cerignola, uno dei primi luoghi visitati al suo ingresso in diocesi, il 16 gennaio 2016, dal presule.
Soffermandosi sul mandato finale (“Andate in pace!”), il vescovo spiega che “possiamo vivere la liturgia della vita dopo la Liturgia dei Divini Misteri, come affermano i fratelli ortodossi”. “Ogni anno, per l’odierna occasione, commento il passaggio di un testo che non abbandono da trent’anni, gli Esercizi spirituali di sant’Ignazio di Loyola”, ricorda. Il riferimento è all’inizio della seconda settimana, dove l’autore presenta la meditazione dei “Due Vessilli”, quella in cui Cristo chiama a raccolta i suoi discepoli sotto la “Sua bandiera” e Satana i suoi demoni. “Un passaggio molto importante del cammino degli ‘Esercizi’ perché invita a meditare sulla scelta di vita che, prima o poi, siamo chiamati a fare, e sulle scelte che continuamente siamo chiamati a confermare”. “Nella propria esistenza – aggiunge mons. Renna – non si è ‘neutrali’, o meglio si può esserlo, restando però come gli ignavi, che Dante nella ‘Divina Commedia’ pone fuori dall’Inferno. Nella vita occorre scegliere e sapere Chi si sceglie”. Infine, un riferimento a “questo momento storico così particolare”. “La nostra missione continua e la chiamata del Signore ci interpella: anche questo della pandemia è un tempo in cui la Chiesa annuncia e incarna le beatitudini”.