172 positivi al coronavirus con sintomi lievi e 102 persone sottoposte a quarantena sono state accolte da inizio pandemia nell’Oasi del Carmelo a Tricarico (Mt). Un convento del 1600, ristrutturato dalla diocesi e adibito all’accoglienza per esercizi spirituali, è stato riconvertito per venire incontro ai nuovi bisogni. “La prospettiva di togliere pressione agli ospedali, a rischio sovraffollamento per via dell’aumento di contagi – spiega al Sir il direttore della Caritas diocesana di Tricarico, don Giuseppe Molfese – e l’evidenza di numerose famiglie con abitazioni non idonee ad espletare la quarantena hanno indotto il nostro vescovo, mons. Giovanni Intini, a mettere a disposizione della diocesi e non solo questa struttura. Abbiamo accolto locali e persone straniere di ritorno in Italia. Attualmente, ospitiamo otto positivi e due persone in quarantena”.
Oltre all’alloggio e al vitto gratuiti, possibili anche grazie al fondo Cei per l’emergenza, gli ospiti ricevono ascolto e sostegno da parte dei volontari Caritas e vengono monitorati dai sanitari dell’Unità speciale Covid-19 (Usco). Aggiunge don Molfese: “In questi mesi, abbiamo rafforzato tutte le azioni di prossimità alle famiglie che hanno visto aggravarsi situazioni di indigenza. Abbiamo rimodulato le azioni della mensa Caritas preparando 100 pasti da asporto al giorno, distribuiti a domicilio”. “Se la criticità maggiore riguarda il reperimento di luoghi idonei e isolati per i pazienti in quarantena, aver messo a disposizione l’Oasi del Carmelo ha aiutato le persone a comprendere che la carità è manifestazione dell’identità stessa di Dio, che è amore gratuito”, conclude.