Coronavirus Covid-19: Roma, presentati dati fase 1 della sperimentazione del vaccino italiano ReiThera. Dopo 28 giorni e una dose 94% volontari ha prodotto anticorpi

Dopo 28 giorni dalla vaccinazione oltre il 94% dei soggetti nella fascia d’età 18-55 anni vaccinati con una sola dose ha prodotto anticorpi e oltre il 90% ha sviluppato anticorpi con potere neutralizzante nei confronti del virus. La risposta cellulare, ovvero la produzione di linfociti T indotta dal vaccino specifica contro la proteina spike del coronavirus, è risultata estremamente robusta in tutti i soggetti valutabili nella fascia d’età 18-55 anni e potenzialmente più elevata di quella dei pazienti con infezione naturale da Sars-CoV-2. Inoltre, la risposta osservata nei soggetti anziani non differisce da quella dei soggetti più giovani. Sono i dati principali della fase 1 della sperimentazione clinica di Grad-CoV-2, il candidato vaccino italiano di ReiThera, svoltasi all’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani e al Centro ricerche cliniche di Verona. I risultati che sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa svoltasi presso il centro congressi dell’Istituto Spallanzani di Roma e organizzata dalla Regione Lazio, che insieme al Ministero dell’Università e della Ricerca ed al Cnr ha finanziato la fase 1 della sperimentazione.
Le reazioni avverse del vaccino sono state limitate per intensità e durata, nessun volontario ha manifestato eventi collaterali di gravità tale da compromettere le attività quotidiane, è stato spiegato in conferenza stampa.
Come rilevato anche dai dati raccolti da Stefano Milleri, direttore scientifico del Centro ricerche cliniche di Verona, dove si è svolta parte della sperimentazione, le reazioni all’inoculazione nei volontari sono state transitorie e di lieve e limitata intensità: arrossamenti nella zona dell’iniezione, qualche linea di febbre, un po’ di mal di testa, tutti sintomi spariti nel giro di poche ore, e modeste alterazioni dei parametri ematochimici senza segni clinici, potenzialmente associate all’attivazione del sistema immunitario.
Infine sono state delineate le attività della sperimentazione nelle fasi successive 2 e 3, al termine delle quali, se non vi saranno imprevisti, avremo a disposizione un nuovo vaccino.
Per i tempi, non è irrealistico immaginare che il percorso potrebbe concludersi con l’approvazione da parte dell’Ema entro la prossima estate.

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