“Mai come in questa fase è importante che lo Stato dipenda il meno possibile dagli altri e costruisca una capacità propria. A marzo importavamo tutti i dispositivi di protezione individuale e non producevamo ventilatori polmonari, oggi siamo autosufficienti in entrambi i settori. In questi giorni siamo totalmente dipendenti dall’estero per la fornitura dei vaccini. Il progetto ReiThera ci permette di perseguire il duplice obiettivo di indipendenza nella produzione di vaccini e di lasciare a disposizione del Paese una capacità di ricerca e sviluppo che prima non esisteva”. Lo ha dichiarato oggi, a Roma, Domenico Arcuri, commissario straordinario per l’emergenza Covid, durante la conferenza stampa di presentazione dei dati principali della fase 1 della sperimentazione clinica di Grad-CoV-2, il candidato vaccino italiano di ReiThera. “Per ottenere questi obiettivi posso annunciare ufficialmente che il Governo ha disposto il finanziamento del prosieguo delle attività di sperimentazione, in un modello virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato”, ha aggiunto Arcuri.
“Sono qui per ringraziare la squadra che ha portato avanti questo progetto che oggi mostra i suoi primi risultati straordinariamente positivi – ha affermato Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio -. Come presidente della Regione sono orgoglioso di aver sostenuto quella che a marzo, quando decidemmo con il Ministero della Ricerca di finanziare il progetto, era solo una scommessa, ma che oggi è diventato motivo di orgoglio per tutto il Paese perché fa entrare l’Italia e i suoi scienziati nella grande e positiva competizione tra le nazioni che stanno cercando di dare una risposta a questo dramma mondiale”.
Massimo Inguscio, presidente del Cnr, ha commentato: “In una sfida globale come questa il Cnr interviene con la forza della multidisciplinarietà della sua ricerca. Nel caso del vaccino il Cnr fornirà attività di supporto nell’analisi dei dati epidemiologici e negli studi su forza, durata e qualità della risposta immunitaria. È anche in partenza un’analisi di siero-prevalenza sulla popolazione italiana, con creazione di una sieroteca e genoteca, che consentirà di studiare la risposta immunitaria e la relazione tra geni, infezione e risposta vaccinale, nell’ambito del più ampio progetto Virus Memory”.