“Papa Francesco ci incoraggia ad attingere al patrimonio culturale delle generazioni passate, e proprio nei versi dei poeti polacchi abbiamo trovato l’ispirazione di recite natalizie”: lo ha detto Piotr Giertych, presidente della Fondazione per il Corteo dei Re Magi. Per quest’anno, dato che a causa del Covid-19 i tradizionali Cortei del 6 gennaio non potranno svolgersi con una partecipazione di fedeli così massiccia come nel passato, Giertych propone dei piccoli cortei parrocchiali, recite o incontri durante i quali si potranno eseguire in coro degli inni particolarmente radicati nella cultura polacca, i quali potrebbero essere anche una “challenge” on line rivolto da una famiglia ad altri tre nuclei famigliari. La Fondazione suggerisce inoltre alle famiglie di passeggiare lungo il consueto tracciato del corteo nella propria città, approfondendo la conoscenza della storia dei Magi, o ancora, di seguire da casa il tracciato del corteo sulla mappa, raccontando ai figli la storia di Gaspare, Melchiorre e Baldassarre. Dal 2011 l’Epifania è in Polonia però un giorno festivo durante il quale anche la Tv pubblica prevede un’apposita programmazione.
Il particolare attaccamento dei polacchi alla tradizione cristiana in questi giorni viene confermato anche dal comunicato del Centro pellegrinaggi di Jasna Góra relativo ai fedeli che nonostante le restrizioni sanitarie hanno comunque trovato modi diversi per pregare presso il santuario mariano più importante della Polonia. Nel 2020 a rendere omaggio alla Madonna Nera di Częstochowa la cui effigie – come vuole la tradizione – dipinta da san Luca viene custodita nel monastero dei paolini di Jasna Góra (Monte Chiaro), sono arrivati 160 gruppi di pellegrini appiedati, 130 gruppi in sella alle biciclette, 20 gruppi di corridori, e anche un gruppo di pellegrini a cavallo. Molti pellegrinaggi organizzati come staffette, sono stati effettuati di fatto però da poche persone in rappresentanza di un gruppo di fedeli più numeroso, o sono stati vissuti solo spiritualmente, trasferendo l’idea del pellegrinare nel mondo virtuale. I pellegrini “effettivi” sono stati sottoposti a tutte le misure anti Covid (disinfezione, mascherine, misurazione di temperatura e distanziamento sociale) e ai test che solo in un caso hanno dato esito positivo.