Coronavirus Covid-19: card. Bassetti, “la vita di fede non è venuta meno, aumentati gli sforzi per aiutare i poveri”

(Foto Diocesi di Perugia)

“È giusto rispettare ogni precauzione per contrastare la diffusione del virus e non creare particolari affollamenti. Benché la comunità ecclesiale e la municipalità cittadina lo onorino anche quest’anno con una serie di iniziative, ci troviamo in pochi, fisicamente, a ricordare stasera il patrono presso il luogo della sua sepoltura, dove da molti secoli sono soliti recarsi i perugini per pregare e far memoria della loro lunga storia”. Lo ha evidenziato l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, il card. Gualtiero Bassetti, nell’omelia dei primi vespri della vigilia della festa di san Costanzo, vescovo e martire, patrono di Perugia e dell’arcidiocesi. Li ha celebrati assieme al vescovo ausiliare, mons. Marco Salvi, e ai sacerdoti dell’Unità pastorale della parrocchia di San Costanzo, ieri sera, nella basilica intitolata al santo. Pochi i fedeli presenti nel rispetto delle norme sanitarie per prevenire il contagio da Covid-19. L’Amministrazione comunale era rappresentata dal sindaco, Andrea Romizi, e dall’assessore comunale alle Politiche sociali, Edi Cicchi. “Con la celebrazione del vespro ricordiamo a san Costanzo le necessità della nostra comunità – ha proseguito il card. Bassetti –, che sono, da sempre, quelle di una crescita nella fede e nella forza che viene dal Vangelo”.
Soffermandosi sulla pandemia, l’arcivescovo ha eviedenziato come, “in questo ultimo anno, ha reso più complicato essere vicino alla gente, portare una parola di amicizia e di perdono”. “La chiusura delle chiese prima e le severe norme di contenimento poi hanno visto i luoghi di pietà svuotarsi pian piano; un po’ per paura, un po’ per la difficoltà degli spostamenti. Nonostante ciò, la nostra vita di fede e di pietà non è venuta meno. Si è pregato nelle famiglie o grazie ai collegamenti via internet”. Quindi, il cardinale ha ribadito che “le chiusure non hanno impedito del tutto la possibilità di esprimere un minimo di vita religiosa collettiva, ma certo l’hanno condizionata molto”. “Non è venuto meno nemmeno lo spirito di carità. Anzi, i mesi scorsi hanno visto l’impegno della nostra Caritas diocesana aumentare notevolmente, come sono aumentati gli sforzi per venire incontro alle tante esigenze di alcune fasce della popolazione, sempre più povere e sfinite”.

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