Beni ecclesiastici: diocesi sarde, nell’ultimo triennio investiti 54 milioni di euro in 228 interventi. Attivati oltre 3.700 posti di lavoro

Le dieci diocesi della Sardegna nel triennio compreso tra il 2018 e il 2020 hanno attivato 3.703 posti di lavoro nell’ambito di 228 interventi avviati nei diversi settori dei Beni culturali ecclesiastici (Bce) e della Nuova edilizia di culto. Le risorse messe in campo, per un totale di 54.002.866,78 euro, di cui 9.190.094,92 per i Beni culturali ecclesiastici e 44.812.771,86 per la Nuova edilizia di culto, sono arrivate direttamente dall’otto per mille alla Chiesa cattolica e da contributi degli enti pubblici, delle diocesi e delle comunità parrocchiali. I numeri degli investimenti, spesi sui territori diocesani, sono significativi: Ales-Terralba euro 3.774.795,90; Alghero-Bosa 6.471.497,00; Cagliari 5.981.178,00; Iglesias 4.386.956,02; Lanusei 7.465.898,86; Nuoro 7.279.159,00; Oristano 4.615.831,00; Ozieri 3.938.049,00; Sassari 3.715.286,00; Tempio-Ampurias 6.374.216,00.
Ogni diocesi si avvale dei propri competenti Uffici diocesani che si occupano di restauri e funzionalizzazione edilizia, valorizzazione di musei, archivi e biblioteche diocesane, catalogazione di beni culturali mobili e immobili, installazione di impianti di sicurezza, restauro di organi a canne e custodia, mediante volontari associati, di edifici di culto.
I progetti coordinati e valutati dall’Ufficio nazionale per i Bce della Cei hanno portato in Sardegna ad attivare nell’ultimo triennio un centinaio di cantieri di restauro architettonico e a mettere in campo un esteso programma di catalogazione e studio dei beni storici artistici mobili e immobili, che ha permesso di valorizzare la grande mole dei patrimoni archivistici bibliotecari e museali ecclesiastici a favore delle comunità, degli studiosi e dei visitatori. Queste attività, oltre a sensibilizzare e portare all’azione gruppi di volontari associati, hanno permesso di qualificare specifici operatori, mediante periodici corsi di specializzazione voluti dalla Ces e dalla Cei. Gli stessi Uffici diocesani operano all’interno della Consulta regionale per il patrimonio ecclesiastico della Sardegna, stilando accordi, l’ultimo dei quali, tuttora in corso, è “Sardegna in cento chiese”, un piano di recupero e valorizzazione del patrimonio storico-artistico e architettonico di pertinenza ecclesiastica e che rientra nel più ampio Piano operativo regionale per i fondi strutturali europei.
Nell’ultimo triennio le diocesi hanno potuto realizzare ex novo o rifunzionalizzare diversi complessi parrocchiali che, oltre a svolgere la loro precipua funzione di luoghi di culto e incontro dei fedeli, sono punti di riferimento nella riqualificazione di aree urbane degradate, nei settori dell’assistenza ai poveri, di formazione alla socialità per giovani e non, e di promozione socio culturale per le comunità di riferimento.

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