“L’Indice di percezione della corruzione (Cpi) 2020 segna un rallentamento del trend positivo che aveva visto l’Italia guadagnare 11 punti dal 2012 al 2019, pur confermandola al 20° posto tra i 27 Paesi membri dell’Unione europea”: lo ha ricordato stamattina Iole Anna Savini, presidente di Transparency International Italia, in una conferenza on line, su Zoom, per la presentazione del Cpi 2020, diffuso oggi da Transparency International. In generale, l’Italia si classifica al 52° posto sui 180 Paesi oggetto dell’analisi. Il nostro Paese, dunque, pur mantenendo il punteggio (53) attribuitogli nell’edizione 2019, perde una posizione in graduatoria.
Nell’analisi di quest’anno la crisi legata alla pandemia ha avuto un suo peso: “L’emergenza sanitaria globale ha evidenziato come la corruzione abbia rappresentato un ostacolo al superamento della crisi, a partire dalla gestione della pandemia, passando attraverso l’approvvigionamento dei dispositivi medici e la fornitura dei servizi sanitari”, ha sottolineato Savini.