Sarà pubblicato il 31 gennaio 2021, in occasione della festa di san Giovanni Bosco, il nuovo report del Borgo Ragazzi don Bosco che racconta come l’avvento della pandemia ha acuito la povertà educativa dei giovani che vengono accolti ogni giorno. “Quasi 1500 tra famiglie e ragazzi sostenuti – si legge in una nota diffusa oggi -, 400 pacchi alimentari distribuiti, 50 dispositivi donati e regalati a coloro che non avevano accesso a connessioni internet, 3440 ore video, 2430 ore di formazione professionale online, 600 ore di formazione destrutturata online, 200 ore di doposcuola a distanza, 200 ore di gruppi formativi a distanza, 60 colloqui per consulenza psicopedagogica a distanza, 100 merende social per condividere momenti ludici e ricreativi con i ragazzi, 500 ragazzi raggiunti con attività social”. Sono questi alcuni numeri di come il Borgo Ragazzi don Bosco ha reagito all’emergenza sanitaria che ormai caratterizza le nostre vite dallo scorso marzo.
Dopo un primo disorientamento iniziale, la Comunità del Borgo Ragazzi don Bosco ha dato “l’unica risposta possibile: continuare a stare accanto ai giovani, anche in questa nuova e imprevista situazione! Il ‘come’ fare questo è stato una meraviglia di amore, fantasia, competenze e audacia che i molti educatori, volontari e giovani si sono ‘inventati’ per non lasciare solo nessuno. Mai come questa volta si è verificata una gara di solidarietà che ci ha permesso di affrontare l’emergenza e di non lasciare indietro nessuno”. Tuttavia, prosegue la nota, “ci stiamo solo parzialmente accorgendo delle problematiche che la ‘disaffezione’ alla frequenza scolastica ha causato a tanti ragazzi e giovani; delle crescenti difficoltà ad inserire lavorativamente chi ha concluso un percorso formativo; delle ansie e dei timori che anche i bambini e i più giovani hanno assunto dalle raccomandazioni alla distanza e alla iperattenzione alla pulizia e all’igiene; dalla poca possibilità di stare e muoversi all’aria aperta di quest’ultimo anno. Fronteggiare le attuali e future conseguenze della pandemia non è e non sarà cosa da poco. È una sfida che dobbiamo prepararci ad affrontare e sarebbe meglio non da soli. Potremo affrontare tutte le problematiche prima elencate e altre che si presenteranno, solo se cammineremo insieme, solo se ci sosterremo gli uni con gli altri. Ci salveremo insieme o non ci salveremo!”