Il Comitato economico e sociale europeo (Cese) ha posto la “prima pietra miliare” di una profonda riforma: un nuovo codice di condotta per “prevenire efficacemente le molestie e per gestire in modo efficiente possibili casi di comportamento scorretto” renderà possibile da ora in poi, spiega una nota, “imporre sanzioni a un membro del Comitato in caso di accertata irregolarità”. La presidente del Cese, Christa Schweng, entrata in carica lo scorso ottobre, aveva anticipato il desiderio di rafforzare il codice di condotta: “Oggi manteniamo questa promessa” e ciò “dimostra il nostro impegno verso standard etici elevati e metodi di lavoro moderni e trasparenti”. A verificare i comportamenti scorretti e vagliare le accuse sarà un nuovo “comitato etico” a cui potranno rivolgersi i membri del Cese e il personale che lavora a Bruxelles. In caso di comprovata scorrettezza, le sanzioni potranno andare dalla revoca da incarichi, o sospensione dalle indennità percepite dai membri, fino all’espulsione dal Cese. Il nuovo codice riguarda anche il conflitto di interessi e l’ambito della trasparenza finanziaria, in particolare per i rimborsi dei membri Cese che ogni anno dovranno presentare una dichiarazione finanziaria. Le modifiche seguono le raccomandazioni del Parlamento europeo, del Mediatore europeo e dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf).