“Auschwitz ci ricorda e ci insegna ogni giorno di quali nefandezze può essere capace il genere umano se si lascia catturare dal fanatismo, dall’odio e da teorie aberranti, le stesse che ancora oggi spargono sangue innocente in tante parti del mondo, mettendo a rischio la pace, la civiltà e la convivenza reciproca”. Nel corso di una cerimonia svoltasi al Parlamento europeo, il presidente David Sassoli ha pronunciato – a tratti emozionato – un toccante discorso sulla memoria dell’Olocausto. “Auschwitz non rappresenta soltanto la sintesi di un’ideologia folle e criminale ma è anche simbolo del male assoluto, del complesso e meticoloso sistema di annientamento posto in essere dall’ideologia nazista. Le persecuzioni naziste si iscrivevano, infatti, in un progetto di società basato su un nazionalismo esasperato, un virus che – lo vediamo spesso anche oggi – può ritornare e che non possiamo mai dare per sconfitto”. Sassoli ha aggiunto: “nel nuovo ordine immaginato dai nazisti, non poteva esserci posto per la diversità, per il dialogo, per l’accettazione dell’altro. Essi desideravano una società senza ebrei, senza dissidenti politici, senza omosessuali, senza disabili mentali, senza prigionieri di guerra, senza testimoni di Geova, senza rom, sinti, slavi… Ma soprattutto è sull’odio verso gli ebrei che si strutturò un vero e proprio sistema ideologico, giuridico e propagandistico. I campi di concentramento e le camere a gas furono quindi l’estrema conseguenza di questo processo metodico che mirava a definire una gerarchia di razze umane, al fondo della quale erano collocati gli ebrei”.