“I nostri popoli, attraverso l’esercizio quotidiano del dovere della memoria, hanno l’obbligo morale di non dimenticare. E per questo devono continuare a portare a conoscenza delle nuove generazioni le sofferenze indicibili patite da milioni di persone, vittime di un crimine rivolto contro l’umanità da regimi razzisti e nazifascisti”. Lo ha scritto il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, in un messaggio diffuso in occasione del Giorno della Memoria. Una ricorrenza che “rappresenta, anno dopo anno, la tappa ineludibile di un percorso necessario e doloroso per non perdere la coscienza di quanto sia potuto accadere, meno di ottanta anni fa, nel cuore dell’Europa devastata dalla guerra e dalle ideologie di supremazia”.
“Ancora oggi, nelle bacheche poste all’ingresso del campo di sterminio di Auschwitz, i cumuli di occhiali, di pettini e di effetti personali sottratti ai prigionieri mostrano un anello della catena industriale dell’orrore e della distruzione sistematica di troppe vite umane”, prosegue il ministro, secondo cui “quegli oggetti, e ancora di più le parole e le testimonianze dei sopravvissuti ai lager, rappresentano un monito severo che non potrà mai essere cancellato”.
Per la titolare del Viminale, “l’esercizio quotidiano del ricordo ci costringe tutti al confronto con l’indifferenza diffusa che negli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso rappresentò l’anticamera della barbarie. Le imperdonabili e devastanti leggi razziali per la difesa della razza – varate in Germania e in Italia per separare la minoranza ebraica dalla società – sono ancora poco conosciute”. “È invece fondamentale, per la crescita della nostra democrazia, che le nuove generazioni siano sempre più consapevoli anche delle pagine più terribili, buie e colpevoli della nostra storia collettiva nazionale per potere capire e crescere, operando – conclude Lamorgese – affinché non debbano mai più ripetersi eventi tanto vergognosi e tragedie così terribili per l’umanità”.