“Settantasei anni fa, il 27 gennaio del 1945, i cancelli dei campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau furono aperti. In questa simbolica data, in cui la più abietta tra le tragedie della storia lasciò il posto alla scintilla della speranza, teniamo vivo il ricordo della Shoah, unendoci alle comunità ebraiche italiane e di tutto il mondo nelle celebrazioni della Giornata della Memoria”. Si apre con queste parole la lettera scritta dal ministro degli Affari esteri e della Cooperazione interazionale, Luigi Di Maio, in occasione del Giorno della Memoria.
“È insegnamento universale che chi non conosce la storia sia condannato a ripeterla”, ricorda il ministro, secondo cui “per quanto dure e difficili ci appaiano le attuali contingenze, mentre ci allontaniamo dalle miserie del secolo scorso e si esauriscono le testimonianze dirette di chi ne fu vittima, rimane di importanza essenziale rinnovare la memoria di ciò che è stato. E che non deve ripetersi”.
Di Maio ricorda quanto provato lo scorso ottobre, presso la Cittadella della pace di Rondine, partecipando “all’ultima, toccante testimonianza pubblica della senatrice Liliana Segre, donna straordinaria che ha saputo parlare ai giovani di guerre, odio e orrori irripetibili con la schiettezza e la dolcezza dei messaggi diretti al cuore”.
Ricordando, tra le molteplici iniziative della Farnesina per mantenere la Memoria della Shoah, la diffusione di un documentario inedito, dal titolo “Testimoni dei testimoni”, realizzato da Studio Azzurro, il ministro evidenzia che “le reminiscenze degli ‘anziani testimoni’ si trasmettono così attraverso il racconto di quei giovani che hanno partecipato al Viaggio della Memoria ad Auschwitz, diventando ‘testimoni dei testimoni’”. “Uniti in un patto tra generazioni”, conclude: “Per non dimenticare”.