“Nel piano strategico nazionale anti Covid-19, elaborato dal Ministero della Salute, tra le categorie da vaccinare con priorità le persone disabili e i loro caregiver non ci sono. Sono state totalmente dimenticate, così come le residenze per disabili e addirittura le strutture residenziali sanitarie per disabili gravi. Un’assenza allarmante, soprattutto in questa fase in cui la disponibilità dei vaccini è limitata, che evidenzia tutta l’incapacità della politica di individuare le categorie fragili sulle quali si richiedono azioni urgenti. È necessario che le Regioni intervengano rapidamente per colmare questa grande lacuna, visto che difficilmente la politica nazionale nei prossimi giorni potrà dedicarsi ai problemi concreti delle persone più deboli”: è l’appello lanciato da Francesca Di Maolo, presidente dell’Istituto Serafico di Assisi.
“Prima dell’avvio della campagna vaccinale, è stato giustamente dato rilievo al personale sanitario, ai residenti e al personale delle Rsa e alle persone in età avanzata, ma ci si è dimenticati di ricordare le gravi difficoltà vissute nelle residenze sanitarie per disabili all’interno delle quali, da nord a sud del Paese, molte giovani vite si sono spezzate a causa del Covid. È urgente quanto meno procedere anche alla vaccinazione di tutti gli operatori sanitari e sociosanitari delle strutture convenzionate con il Ssn e non solo di quelli appartenenti al servizio pubblico e delle residenze per anziani”, avverte la presidente del Serafico, secondo la quale “la vaccinazione degli operatori sanitari, prevista nella prima fascia di priorità, sarebbe già una garanzia per le persone con disabilità gravi ricoverate in regime residenziale. Deve essere inoltre considerato che in alcune residenze sanitarie, come per esempio il Serafico, sono ricoverati bambini e ragazzi anche al di sotto dei 16 anni che non potranno essere vaccinati proprio per la loro giovane età, ma non per questo devono essere giudicati esenti da rischi a causa delle gravi patologie che ne hanno richiesto il ricovero in una residenza sanitaria. Anche per tale ragione la vaccinazione del personale di assistenza deve avvenire rapidamente”.