“Come pastori non possiamo chiudere gli occhi di fronte alle molteplici povertà: a quelle degli ultimi, che la pandemia ha reso in molti casi invisibili; a quelle di tanti che, per la prima volta, sono costretti a bussare alle porte delle Caritas, che in questi mesi hanno moltiplicato gli sforzi per non lasciare indietro nessuno; a quelle di un numero sempre crescente di famiglie e imprese strette nella morsa dell’usura a causa del sovraindebitamento; a quelle dei migranti che – nell’indifferenza e nel silenzio – continuano ad arrivare sulle nostre coste o sono bloccati sulla frontiera balcanica, al gelo e in condizioni disumane”. A ribadirlo sono i vescovi italiani, nel comunicato finale del Consiglio permanente, svoltosi ieri in videoconferenza. “La paura non deve farci rinchiudere in noi stessi né impedirci di tendere la mano al prossimo, se si vuole costruire una società più equa e più solidale”, sottolinea la Cei, esprimendo “apprezzamento” per il Trattato delle Nazioni Unite sulla proibizione delle armi nucleari, sollecitato anche dall’appello che ha visto tra i firmatari il cardinale presidente Gualtiero Bassetti, mons. Giovanni Ricchiuti, arcivescovo di AltamuraGravina-Acquaviva delle Fonti e presidente di Pax Christi Italia, mons. Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea e già presidente di Pax Christi International e di Pax Christi Italia. “La Chiesa – con lo stile dell’ospedale da campo – può e deve dare un contributo fondamentale al protagonismo dell’Italia”, si legge ancora nella nota.