Il Libro verde che la Commissione europea ha presentato oggi sull’invecchiamento della popolazione in Europa “pone in risalto la necessità di convogliare più persone nella forza lavoro e le possibilità di creare occupazione” e “vaglia gli effetti dell’invecchiamento demografico in termini di carriera, benessere, pensioni, protezione sociale e produttività degli europei”. Il Libro verde, chiarisce ulteriormente l’esecutivo, considera l’intero arco della vita, poiché l’invecchiamento demografico “produce un impatto universale su tutte le generazioni e in tutte le fasi della vita”. Rileva così l’importanza “di trovare il giusto equilibrio tra soluzioni sostenibili per i regimi di protezione sociale e rafforzamento della solidarietà intergenerazionale”.
Nei prossimi decenni la popolazione di anziani – mette in luce il Libro verde – nell’Ue aumenterà: gli ultrasessantacinquenni sono oggi il 20% della popolazione, si prevede che salgano al 30% entro il 2070; gli ultraottantenni dovrebbero più che raddoppiare nello stesso lasso di tempo, venendo a costituire il 13% della popolazione entro il 2070. Le previsioni indicano inoltre un aumento del numero di persone potenzialmente bisognose di assistenza a lungo termine che, nell’Ue27, passerà dai 19,5 milioni del 2016 a 23,6 milioni nel 2030, per toccare 30,5 milioni nel 2050.