Continua la mattanza di bambini in Siria. “Solo nella giornata di giovedì 21 gennaio, 2 bambini, di 1 e di 10 anni, sono stati uccisi in un attacco ad Hama. Un altro è rimasto ferito. Ad appena tre settimane dall’inizio del nuovo anno, almeno 15 bambini sono stati uccisi in circostanze in cui sono state utilizzate armi esplosive e ordigni inesplosi. Altri 15 bambini sono stati feriti”. A denunciarlo oggi è l’Unicef che rimarca come “almeno 4,7 milioni di bambini siriani abbiano bisogno di assistenza umanitaria. La povertà sempre più diffusa, la mancanza di carburante e i crescenti prezzi del cibo stanno costringendo i bambini a lasciare la scuola per lavorare. Ogni settimana, la veloce diffusione della pandemia da Covid-19 sta rendendo alle famiglie sempre più difficile sopravvivere e garantire un’istruzione e protezione di base ai loro bambini”. Unicef chiede “soluzioni di lungo termine che comprendano il rimpatrio o la ricollocazione dei bambini bloccati” nel campo di Al-Hol, nel nordest del Paese dove si registra un’impennata di violenze. Anche ad Hassakeh, “i servizi di base e le infrastrutture civili continuano ad essere attaccate. L’approvvigionamento d’acqua dalla stazione idrica di Alouk, una delle fonti principali di acqua per quasi mezzo milione di persone, è stato nuovamente interrotto all’inizio di questa settimana. L’interruzione dei servizi idrici costringe i civili a ricorrere ad acqua non sicura che espone le persone, in particolare i bambini, al rischio di contrarre malattie potenzialmente letali legate all’acqua”. Sempre nel nordest siriano 22mila persone sono state colpite da piogge torrenziali e neve. Più di 2 milioni di persone sono sfollate e vivono in tende, rifugi e edifici distrutti o non finiti. Un bambino di sei anni è morto perché un muro costruito attorno alla sua tenda gli è crollato addosso a causa di allagamenti e nevicate. “Abbiamo bisogno di fondi, di un migliore accesso e, soprattutto, è necessario che tutti proteggano i bambini e li tengano lontani dai pericoli – chiede l’Unicef – la violenza in Siria deve finire”.