“Nella pandemia possiamo considerare anche l‘informazione come un bene di prima necessità, che cerca di mantenere e favorire buone relazioni tra le persone e nella società. Senza l’informazione avremmo ansia e smarrimento ancora maggiori”. Lo ha detto il vescovo di Bolzano-Bressanone, mons. Ivo Muser, incontrando oggi, a Bolzano, una delegazione degli organismi rappresentativi dei giornalisti nella ricorrenza del loro patrono san Francesco di Sales, celebrato ieri. Il presule ha ringraziato la categoria per il lavoro che svolge, tanto più cruciale in tempi di pandemia”. Quest’anno, a causa delle restrizioni anti-Covid, l’appuntamento non ha potuto svolgersi nella forma consueta ma mons. Muser ha voluto comunque incontrare una rappresentanza della categoria per ringraziare simbolicamente tutti i giornalisti al Centro pastorale di Bolzano.
Il vescovo ha ricordato che, “con la distanza imposta dal lockdown e i cambiamenti che stiamo vivendo, comunicare ci avvicina e ci aiuta a riconoscere ciò che è essenziale”. E ha sottolineato che anche giornalisti, operatori e tecnici si sono esposti e si espongono al contagio per poter incontrare le persone e raccontare le loro storie. “Il buon giornalismo – ha aggiunto Muser – lavora anche per proteggerci dall’altro contagio, quello delle fake news, perché la pandemia ci ha proiettato dalla piazza reale a quella virtuale. E qui il giornalista ci deve sostenere nella ricerca della verità, ci deve aiutare a distinguere le notizie vere da quelle false, a non farci prendere dalla confusione”.
Infine, l’augurio del vescovo agli operatori della comunicazione di continuare anche nel 2021 “a informare con intelligenza e saggezza, a far sempre prevalere i fatti documentati sulle notizie che fanno appello all’emotività e che usano il sensazionalismo, a evitare ogni forma di superficialità”. “Continuate nel vostro lavoro al servizio del bene comune – è l’appello – e aiutate la nostra società a costruire assieme un domani migliore”.