“Tre passaggi avverto significativi per il cammino che ci attende: l’incontro con Gesù, l’Amore che salva, la conversione ad una vita nuova e il divenire artigiani di comunione e di unità”. Nell’omelia della prima celebrazione eucaristica presieduta come arcivescovo di Bari-Bitonto, mons. Satriano ha sottolineato oggi i gesti di “andare, proclamare il Vangelo e battezzare, tre verbi che rendono possibile l’incontro con il Risorto. Il Vangelo da proclamare è quello dell’Amore di Dio che in Cristo Gesù si è fatto carne e desidera abbracciare ogni esistenza per riscattare la dignità di ciascuno dalle tenebre del peccato”. Poi il riferimento alla conversione di San Paolo dove “l’incontro con l’Amore di Dio lo libera da se stesso, dalle sue strutture teologiche, ricche di certezze, ma povere di bene. A noi viene consegnato un messaggio di speranza: l’incontro col Cristo non è precluso a nessuno, non ai pagani e neanche a un nemico, a un persecutore come Paolo. Solo se la nostra fede nel nome di Gesù sarà libera dalle impalcature culturali e da stili di vita spesso rattrappiti potremo con cuore sincero interloquire col Risorto, sapendo accogliere la novità di vita a cui il Vangelo ci chiama”. Infine l’invito al divenire costruttori di unità: “La fede si manifesta anche come esperienza comunitaria – sottolinea mons. Satriano – nella quale l’alterità diviene elemento imprescindibile per la maturazione del proprio cammino. Quando la comunità cristiana è capace di vincere la paura dell’altro e di fare un gesto di gratuità verso il nemico, l’azione del Signore può rendersi presente. Umiltà, dolcezza, magnanimità, capacità di sopportare con amore i pesi gli uni degli altri sono gli atteggiamenti e lo stile di vita con cui si diviene artigiani di comunione e costruttori di unità”.