Coronavirus Covid-19: Brasile, a Manaus caos e favoritismi per i vaccini. Mille decessi in una settimana. L’arcivescovo Steiner, “mobilitati per comprare ossigeno”

(Foto ANSA/SIR)

Dopo la drammatica mancanza di ossigeno, e un’esclalation di decessi che comunque prosegue, a Manaus, epicentro della seconda ondata in Brasile e in tutta l’America Latina, è andato in onda anche il caos vaccini, figlio di quello stesso disordine e mentalità corruttiva che hanno favorito l’espandersi incontrollato del contagio.
Molte le polemiche sulle prime dosi del vaccino Sinovac-Butantan, giunte la settimana scorsa nella capitale dell’Amazzonia brasiliana, mentre nel frattempo sono giunte anche le prime dosi (circa 132mila) del vaccino AstraZeneca, lavorato dalla fondazione Fiocruz. Di fronte alle numerose segnalazioni di favoritismi, è intervenuta Jaiza Maria Fraxe, giudice federale, la quale ha ingiunto al Comune di Manaus di pubblicare una lista delle persone vaccinate sul sito istituzionale del Municipio. E ha disposto che coloro che hanno ricevuto la prima dose senza averne diritto siano escluse dal richiamo, nelle prossime settimane.
Nel frattempo, nell’omelia pronunciata durante la messa di ieri, celebrata senza la presenza di fedeli, l’arcivescovo di Manaus, dom Leonardo Steiner, ha messo in evidenza che il vaccino è l’unico modo per vincere la pandemia e ha annunciato che l’arcidiocesi si sta dando da fare per comprare respiratori e bombole d’ossigeno.
A Manaus, infatti, si continua a morire e si è abbassata di molto l’età media dei decessi, tra cui quello di una ventunenne all’ottavo mese di gravidanza, il cui figlio è stato fatto nascere. “Samo sconvolti, l’avevamo battezzata e le avevamo dato la prima comunione”, raccontano i missionari fidei donum della diocesi di Treviso. Ha destato viva impressione anche la morte di Rosemay Costa Pinto, presidente della fondazione per la Vigilanza sanitaria, il volto che ogni giorno comunicava alla cittadinanza i dati relativi al Covid-19. Solo nell’ultima settimana i dati ufficiali, probabilmente sottostimati, parlano di oltre mille morti, nella giornata di ieri le inumazioni sono state 162 e si può presumere che i morti legati alla pandemia siano stati circa 120.

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