“Tutti noi siamo discepoli missionari in uscita” è il titolo dell’assemblea ecclesiale dell’America Latina e Caraibi, che si svolgerà dal 21 al 28 novembre a Città del Messico, probabilmente con una presenza ridotta in loco e con ulteriori collegamenti virtuali da tutto il continente, a causa della pandemia di Covid-19. Ieri il Consiglio episcopale latinoamericano (Celam) ha promosso la presentazione virtuale dell’evento, con gli interventi, tra gli altri, del presidente dell’organismo, mons. Miguel Cabrejos, arcivescovo di Trujillo (Perù), del segretario generale, mons. Jorge Eduardo Lozano, vescovo di San Juan de Cuyo (Argentina), del card. Marc Ouellet, presidente della Pontificia commissione per l’America Latina, del card. Óscar Rodríguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa (Honduras), presidente del Comitato preparatorio, del presidente della Conferenza episcopale messicana, mons. Rogelio Cabrera López, arcivescovo di Monterrey.
“Ciascun battezzato è chiamato a essere protagonista della missione”, ha detto mons. Cabrejos, avvertendo che l’Assemblea sarà l’occasione per “ringraziare, per contemplare, approfondire e ravvivare i frutti e il mandato che ci ha lasciato la quinta Conferenza generale di Aparecida”, e al tempo stesso per accogliere il richiamo alla conversione, sotto vari punti di vista, che è giunto in questi anni dal magistero di Papa Francesco. La cultura dell’incontro sarà messa in atto per “dispiegare un’ecclesiologia del Popolo di Dio” attraverso un processo partecipativo di ascolto aperto a tutti, non solo di coloro che ricoprono incarichi di responsabilità formale nella Chiesa, nell’ottica di una “teologia della sinodalità, al quale apre nuovi cammini che i fedeli percorrono sulla via dell’evangelizzazione e dell’annuncio del Regno”.
Ha aggiunto il presidente del Celam: “Questo processo di ascolto, a partire da una prospettiva sinodale, sarà alla base del nostro discernimento e ci illuminerà per guidare i passi futuri che, come Celam e come Chiesa nella regione, dobbiamo compiere nella sequela di Gesù incarnato”.
Il metodo “sinodale” dell’evento è stato sottolineato anche dal card. Maradiaga, che ha parlato di “Assemblea inedita” per la sua metodologia “rappresentativa, inclusiva e partecipativa, come è stato il Sinodo per l’Amazzonia”. E ha aggiunto: “Per questo vogliamo fare una memoria grata di Aparecida, per essere protagonisti e guidare la post-pandemia, guidare il futuro”.
Ha detto il card. Ouellet: “Vediamo in questa iniziativa un segno profetico per il futuro della Chiesa, perché si incontrano non solo i vescovi ma anche tutti i partecipanti del Popolo di Dio. Quindi, in questo contesto, vi invito a pensare alla cultura vocazionale in America Latina”.