“Con oltre 340mila nonni ospiti nelle 7.800 case di riposo italiane è necessario assicurare sempre la massima assistenza e sicurezza stroncando ogni episodio di malasanità e di comportamenti violenti nei confronti di persone che per l’età e le malattie sono più deboli e vulnerabili”. È quanto afferma l’Unione europea delle cooperative (Uecoop) nel commentare positivamente il blitz della Guardia di Finanza a seguito del quale sono state messe agli arresti domiciliari tre operatrici socio sanitarie per maltrattamenti agli anziani di una Rsa di Varazze (Savona). “I controlli e le verifiche delle forze dell’ordine e della magistratura sono una garanzia per gli ospiti, per le loro famiglie ma anche – sottolinea Uecoop – per la stragrande maggioranza degli operatori che nelle case di riposo di tutta Italia lavorano onestamente e si prendono cura ogni giorno con professionalità e attenzione degli anziani nonostante le difficoltà e i problemi legati al dilagare dell’emergenza Covid”. Le residenze per la terza età “sono al centro della pandemia – ricorda Uecoop – con i contagi da coronavirus sui luoghi di lavoro che quasi 7 volte su 10 (68,8%) avvengono proprio in residenze per anziani e disabili, case di cura e di riposo, istituti, ospedali, cliniche e policlinici universitari” secondo un’analisi di Uecoop su dati Inail. “In una società come quella italiana dove ci sono quasi 10,5 milioni di persone con più di 70 anni l’emergenza Covid ha aggravato il bisogno di assistenza con la stragrande maggioranza del personale socio sanitario che nonostante i rischi – conclude Uecoop – continua a garantire servizio di alto livello e calore umano agli anziani ospiti costretti dalla pandemia a stare lontani dai parenti”.