“Il Signore ci cerca dove siamo, ci ama come siamo e con pazienza accompagna i nostri passi”. Lo garantisce il Papa, nell’omelia della messa per la Domenica della Parola di Dio, letta da mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione, che celebra la liturgia nella basilica di San Pietro. “Come quei pescatori, attende anche noi sulle rive della vita”, spiega Francesco: “Con la sua Parola vuole farci cambiare rotta, perché smettiamo di vivacchiare e prendiamo il largo dietro a lui”. “Non rinunciamo alla Parola di Dio”, l’appello: “È la lettera d’amore scritta per noi da Colui che ci conosce come nessun altro: leggendola, sentiamo nuovamente la sua voce, scorgiamo il suo volto, riceviamo il suo Spirito. La Parola ci fa vicini a Dio: non teniamola lontana. Portiamola sempre con noi, in tasca, nel telefono; diamole un posto degno nelle nostre case. Mettiamo il Vangelo in un luogo dove ci ricordiamo di aprirlo quotidianamente, magari all’inizio e alla fine della giornata, così che tra tante parole che arrivano alle nostre orecchie giunga al cuore qualche versetto della Parola di Dio”. “Per fare questo – la proposta del Papa – chiediamo al Signore la forza di spegnere la televisione e di aprire la Bibbia; di chiudere il cellulare e di aprire il Vangelo. In quest’Anno liturgico leggiamo quello di Marco, il più semplice e breve. Perché non leggerlo anche da soli, un piccolo passo ogni giorno? Ci farà sentire il Signore vicino e ci infonderà coraggio nel cammino della vita”.