“In questo tempo di pandemia, con la distanza imposta dal Dpcm, non è possibile incontrarci nelle sedi delle vostre redazioni, come è ormai consolidata tradizione, nella annuale ricorrenza della memoria liturgica di San Francesco di Sales, vostro patrono. Ho pensato quindi di inviare questo breve messaggio per esprimere un sentito ringraziamento e per rivolgervi una parola di incoraggiamento”. Lo scrive oggi mons. Angelo Spina, arcivescovo di Ancona-Osimo. “Nel cambio epocale che stiamo vivendo, in questo tempo che ci obbliga alla distanza sociale a causa della pandemia, la comunicazione può rendere possibile la vicinanza necessaria per riconoscere ciò che è essenziale e comprendere davvero il senso delle cose. Non conosciamo la verità se non ne facciamo esperienza, se non incontriamo le persone, se non partecipiamo delle loro gioie e dei loro dolori”. Il Covid-19 “ha messo in evidenza che siamo tutti connessi e che nessuno può farcela da solo… È necessaria allora l’umiltà che è la consapevolezza del nostro limite. Il dolore, l’incertezza, il timore e la consapevolezza dei propri limiti che la pandemia ha suscitato, fanno risuonare l’appello a ripensare i nostri stili di vita, le nostre relazioni, l’organizzazione delle nostre società e soprattutto il senso della nostra esistenza”.
Aggiunge il vescovo: “oggi più che mai è necessaria la promozione della cultura della cura. Prendersi cura dell’altro richiede un processo educativo e informativo, e la bussola dei principi sociali costituisce, a tale scopo, uno strumento affidabile per vari contesti tra loro correlati. Il mettersi ad ascoltare l’altro, caratteristico di un incontro umano, è un paradigma di un atteggiamento accogliente, di chi supera il ripiegamento su se stesso e accoglie l’altro, gli presta attenzione, gli fa spazio nella propria cerchia”. “Vi ringrazio e incoraggio perché, nonostante le difficoltà, siete rimasti ai vostri posti, ognuno con dedizione, in prima fila, per una comunicazione attenta, rispettosa, vicina alle persone”.