“Il 24 gennaio si celebra la Giornata internazionale dell’educazione, proclamata dall’Assemblea generale delle Nazioni unite proprio per riconoscere all’educazione centralità per il benessere umano e lo sviluppo sostenibile. Per le guide e per gli scout di tutto il mondo è anche una data significativa e simbolica poiché Baden Powell, il fondatore dello scautismo, proprio il 24 gennaio del 1908 diede inizio al movimento, dopo il campo di Brownsea tenutosi nell’anno precedente”. Lo dichiarano Barbara Battilana e Vincenzo Piccolo, presidenti del Comitato nazionale Agesci. “Ognuno dei ragazzi a noi affidati è unico: vogliamo, come educatori, tirare fuori le loro unicità, prendercene cura, renderli protagonisti della propria vita. Ci sentiamo riconosciuti, a livello nazionale, come una delle realtà più attente al tema della emergenza educativa e il nostro essere educatori trova il suo senso e la sua forza nella costruzione di percorsi pazienti e coerenti, soprattutto in questo tempo di crisi”.
I presidenti aggiungono: “in questi mesi bambini e ragazzi sono rimasti in silenzio, hanno dimostrato di saper rispettare le regole seppur con tante sofferenze. L’autoeducazione ci stimola a considerarli capaci di progettare e fare scelte: non si tratta soltanto di riportare i minori al centro dell’attenzione educativa, ma di dare loro la parola, di condividere le decisioni che li riguardano, nel rispetto della loro età, per costruire assieme il bene comune, recuperando diritti che in questi mesi sono apparsi compressi. A cominciare da quello di frequentare la scuola in presenza e in sicurezza”. Questa giornata è dunque “l’occasione per tornare a parlare dei bambini e dei ragazzi, di rimetterli al centro delle scelte politiche, di dar loro piena dignità, di renderli protagonisti attivi del nostro Paese”.