Giornata memoria: Garofalo (Centro studi “La Pira”), “non solo ricorrenza ma monito contro antisemitismo, intolleranza, odio”

“La storia ci ha insegnato che la Giornata della memoria non deve essere solo una ricorrenza istituita per ricordare e non dimenticare i 15 milioni di persone rimaste vittime dell’Olocausto. Ma che, piuttosto, deve essere monito e motivazione, insegnamento e ispirazione per non reiterare atti di bassa umanità”. Lo afferma Francesco Garofalo, presidente del Centro studi “Giorgio La Pira”, di Cassano All’Jonio. Perché, prosegue, “se è vero che tutto ciò è accaduto ed è passato, è altrettanto vero, purtroppo, che, passano gli anni ma il presente continua a non migliorare. È un presente che ancora vedere oggi, rigurgiti di antisemitismo, fenomeni di razzismo, barconi alla deriva nel Mediterraneo. Uomini, donne e bambini, assiepati in condizioni disumane nel cuore dell’Europa. Segni che non possono essere accettati e liquidati con superficialità, ma che vanno bollati per quello che sono”. Il presente, scrive ancora Garofalo, “è una ragazza che viene insultata e beffeggiata. È un bambino bullizzato di dieci anni che si toglie la vita. Forse perché gay, forse perché obeso, forse solo perché introverso. È una barca improvvisata di rifugiati che scappano dalla guerra e muoiono in mare, o subiscono il nostro odio, se sopravvivono. È il pregiudizio costante. Sono gli occhi puntati su chi è diverso da noi. Piccoli e grandi segnali di intolleranza che dovrebbero metterci in allerta, convincerci che sia arrivato il momento di recuperare la nostra memoria perduta, riavvolgere i nastri della storia e tornarla a raccontare ai nostri figli”.

 

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