Sono ventuno, tra vescovi, sacerdoti, diaconi e religiosi, i deceduti delle ultime due settimane, nella Chiesa messicana, secondo il quindicesimo rapporto quindicinale stilato dal Centro cattolico multimediale. I dati subiscono un’impennata rispetto al precedente rapporto, nel momento in cui il Paese si trova nel pieno della seconda ondata (oltre 1.800 morti nelle ultime 24 ore e oltre 1.500 mediamente nell’ultima settimana. Il bilancio totale sale, così, a 173 persone: 5 vescovi (l’ultimo a essere deceduto è il vescovo ausiliare di Città del Messico, mons. Francisco Daniel Rivera Sánchez), 154 sacerdoti e religiosi, 9 diaconi, 5 religiose. Quest’ultimo dato, in particolare, secondo gli estensori del rapporto, è probabilmente sottostimato, dato che non sempre dai conventi sono state segnalate situazioni di contagio o di vero e proprio focolaio.
Sono venti in tutto i vescovi finora contagiati, sei nelle ultime due settimane: ai 5 morti, si aggiungono 13 presuli negativizzati o in buone condizioni e due in delicate condizioni, tra cui il card. Norberto Rivera Carrera, arcivescovo emerito di Città del Messico.
Anche nelle ultime due settimane, tra i 19 sacerdoti deceduti, si registrano persone di giovane età, come padre Carlos Martínez Patoni (diocesi di Toluca), 38 anni, padre Orlando García Flores (Tlaxcala), 46 anni, e padre Juventino Alvarado Venta (Toluca), 50 anni, tutti e tre parroci. E tra le vittime c’è anche un seminarista trentunenne, Víctor Rafael Cruz Sánchez, candidato al sacerdozio della diocesi di Xochimilco.
Le giurisdizioni più colpite sono le arcidiocesi di Puebla (16 decessi), Città del Messico (10), Morelia (9) e Guadalajara (9).