Il Consiglio episcopale latinoamericano (Celam), in una lettera, firmata dal presidente, mons. Miguel Cabrejos, arcivescovo di Trujillo (Perù) e inviata al presidente della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile, dom Walmor Oliveira de Azevedo, fa proprio “l’appello urgente all’azione immediata delle autorità governative brasiliane per agire con la dovuta diligenza, rapidità ed efficienza di fronte all’avanzata del contagio Covid-19 in Brasile, soprattutto a Manaus”, già rivolto in precedenza alle autorità dalla Chiesa brasiliana. Nella metropoli amazzonica la situazione resta drammatica: nelle ultime 24 ore si registrano 179 inumazioni e secondo i dati ufficiali ben 159 sono i morti legati al Covid-19.
Mons. Cabrejos afferma di aver ascoltato la richiesta del presidente della Cnbb e della Rete ecclesiale panamazzonica (Repam) del Brasile, affinché le autorità “non lascino le persone al loro destino e agiscano prontamente; così come l’appello all’azione di solidarietà di tutti gli attori sociali”, cosa su cui la Chiesa brasiliana ha insistito nei giorni scorsi. Allo stesso tempo, la lettera ricorda l’importanza di “un cambiamento nello stile di vita” e l’attenzione ai “settori più vulnerabili”.
Il presidente del Celam, nella prospettiva dell’impegno per “una Chiesa in uscita, missionaria e sinodale”, ha ricordato le parole di Papa Francesco nell’enciclica “Fratelli tutti”: siamo chiamati da Dio a una “fraternità aperta”, un atteggiamento più che necessario di fronte alla grave crisi che il Covid-19 ha provocato in tanti luoghi del mondo, anche in America Latina, un appello dunque a realizzare “un amore senza confini e senza limiti”.