Occorre garantire un accesso equo alla vaccinazione anti Covid e, per riuscire a farlo, il Comitato per la bioetica del Consiglio d’Europa offre alcune indicazioni. La prima: mettere in atto strategie per evitare discriminazioni sulla base di aspetti materiali (ostacoli logistici e amministrativi, costi di vaccinazione, rischi di manipolazione del sistema…), considerando le esigenze delle persone svantaggiate nell’accesso all’assistenza sanitaria. La seconda: serve “trasparenza, informazione e comunicazione” per “creare fiducia e garantire che tutti coloro per i quali il vaccino è raccomandato abbiano equo accesso all’immunizzazione”. La terza: garantire “un livello appropriato di sicurezza ed efficacia del vaccino per garantire la qualità dell’immunizzazione”, adeguandosi agli standard internazionali e combattendo la contraffazione dei vaccini. “I governi hanno la responsabilità di gestire le crisi di salute pubblica nel rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali”, ricorda il Comitato per la bioetica, e nel caso dei vaccini ciò significa “garantire che tutti, senza discriminazioni, abbiano una giusta possibilità di ricevere un vaccino sicuro ed efficace”. Se i vaccini scarseggiano, bisogna definire priorità secondo la logica del “ridurre al minimo il numero di decessi e di forme gravi di malattia e di limitare la trasmissione”. Dal Comitato, un incoraggiamento all’Oms e agli organismi internazionali nei loro sforzi per promuovere l’equità tra i Paesi e stabilire meccanismi di cooperazione internazionale.