“Con profondo dolore porto alla conoscenza di tutti che il corpo senza vita di don Rodrigue Sanon è stato ritrovato il 21 gennaio nella foresta di Toumousseni a una ventina di chilometri da Banfora”. Così mons. Lucas Kalfa Sanou, vescovo di Banfora, ha annunciato la morte del parroco di Notre Dame de la Paix a Soubakanyedougou, nel sud-ovest del Burkina Faso, scomparso il 19 gennaio. Don Rodrigue Sanon era scomparso martedì 19 gennaio, mentre si recava a Banfora dove non è mai arrivato per un incontro dei sacerdoti. Le ricerche effettuate hanno portato al ritrovamento della sua automobile sulla strada Soubaganyedougou-Banfora, nei pressi di Toumousséni, a una ventina di chilometri dalla sua destinazione. L’annuncio della morte del sacerdote ha suscitato stupore e interrogativi nella diocesi e soprattutto tra i fedeli della parrocchia di cui era parroco dal 2018, riferiscono a Fides fonti della Chiesa. Ci si chiede in particolare “se don Sanon sia stato vittima di banditi oppure sia caduto nelle mani di terroristi, visto il contesto di insicurezza del Burkina Faso”. Domande che richiamano alla memoria il rapimento di un altro sacerdote, p. Joël Yougbaré, il 17 marzo 2019, nella diocesi di Dori, della cui sorte non si sa nulla, e l’assassinio di don Simeon Yampa insieme a 5 fedeli, il 13 maggio 2019. In diverse occasioni i vescovi hanno denunciato l’insicurezza nella quale vivono le popolazioni di zone sempre più ampie del Burkina Faso. Secondo l’Onu, il Burkina Faso è il Paese con il tasso più rapido di crescita del numero di sfollati, con più di un milione di persone che sono sfollate a causa di focolai di violenza.